Biografia
Più di cento milioni di dischi venduti nel mondo. Primo artista dell’occidente invitato in Cina nel 1984. Record di 370 concerti soltanto nell’ex Unione Sovietica. Definizioni tipo “L’ambasciatore della canzone napoletana nel mondo” (Angelo Cavallo de “Il Mattino”), “Le Marco Polo de la chanson napolitaine” (“Le Figaro”) e “The new Caruso” (“Times”, “Usa Today”). Innumerevoli le partecipazioni a trasmissioni televisive, anche in Italia, particolarmente in Rai. Una lunga serie di dischi di platino e d’oro.
Sergio Bruni incise molto sulla sua crescita artistica. Con lui debuttò nel musical Bruni canta Bruni, nel 1959. Fu per lui un maestro, e non solo nella voce. Poi l’incontro della vita con Michele Galdieri, personalità di spicco nel panorama italiano del teatro di rivista, nonché autore di celebri canzoni napoletane ed italiane (Munasterio ‘e Santa Chiara, Non dimenticar, Mattinata fiorentina) che lo adottò come un figlio e lo fece debuttare giovanissimo in Rai, nello storico programma Cicerenella, il 6 Marzo del 1966.
L’esordio in campo internazionale fu segnato dal trionfale tour canadese e dall’approdo in Usa nel 1964, che venne considerato un evento clamoroso a livello di stampa e di promotion radio-televisiva e che culminò con il debutto al “Carnegie Hall” e nell’emozionante e felicissimo concerto tenuto presso la “Brooklyn Academy of Music”, ossia nello stesso teatro, tempio americano della musica lirica, oggi teatro-museo, nel quale l’immenso Enrico Caruso terminò nel Dicembre del 1920 la sua meravigliosa carriera.
Trionfale, sempre in campo internazionale, fu la tournée in Unione Sovietica del 1968, terzo artista italiano dopo Claudio Villa e Domenico Modugno a cantare a Mosca. Solo in quell’occasione Venturini tenne 80 concerti in tutte le più importanti città sovietiche, con il patrocinio della Gosconcert. Ritornerà anche negli anni successivi. Si esibirà per Breznev al teatro del Cremlino, dove avrà il piacere di conoscere i giovani Gorbacev e Raissa facendogli dono di una sua raccolta discografica. Riceverà in quell’occasione il “Lenin d’oro” come in precedenza era stato dato al tenore Mario Del Monaco.
Nel 1972 l’Accademia delle lettere, scienze ed arti di Milano gli conferì il titolo “honoris causa” di “Accademico d’Italia, classe nobel”.
Nel 1977 effettuò un grande tour in Giappone con Aurelio Fierro dal titolo “Napoletana”, toccando le maggiori città nipponiche. Più di 60 le repliche.
Nel 1978 si esibì nuovamente in Giappone, questa volta da solo, in Corea del sud e poi in Australia.
È del 1979, l’importante incontro con Salve D’Esposito, autore, con Tito Manlio di Anema e core e tanti altri successi. Nacque una forte amicizia, con numerosi concerti insieme fino alla sua morte avvenuta nel Gennaio del 1982. L’anno successivo Venturini, a Sorrento, città natale del maestro, rese omaggio all’illustre musicista in occasione dell’80° anniversario di Torna a Surriento.
Nel 1983 ebbe le chiavi d’oro americane delle città di Providence, dalle mani del sindaco Buddy Cianci Jr. e di New Haven da Benny Di Lieto. L’anno dopo ha avuto il disco di platino, ospite del Joe Franklin Show - uno dei tanti - per Bruno Venturini sings Mario Lanza e ha cantato in Russia, Brasile (in coppia con Charles Aznavour), Argentina, Paraguay, Venezuela, Uruguay.
In occasione della tournée in Cina ha dato a Napoli un prestigioso primato: è stato il primo artista del mondo occidentale a cantare a Pechino nel 1984, su invito del presidente Deng Xiaoping, nella Cina del dopo Mao portando la canzone d’arte napoletana in questa meravigliosa terra orientale. Deng lo invitò attraverso l’ambasciatore cinese a Roma.
Venturini era impegnato in un tour in Inghilterra, dove si esibì anche per la famiglia reale e chiese un rinvio. Gli fu spiegato che sarebbe stato il primo artista occidentale laggiù e che l’orchestra l’avrebbe diretta Von Karajan. Prese subito l’aereo con il suo inseparabile pianista e direttore d’orchestra Franco Zauli. Con loro, il presidente Rignano e il direttore generale Fiocco della Siae. Venturini favorì il buon esito dei rapporti in materia di diritto d’autore tra i due paesi e fu nominato, per l’occasione, socio Siae.
Nel 1985 venne pubblicato il suo disco di maggior successo L’oro di Napoli, una raccolta ispirata all’omonimo romanzo di Marotta contenente i brani più famosi della canzone napoletana. Solo in pochi mesi raggiunse il disco d’oro con un milione di copie vendute.
Nel 1986 è stato in Olanda, Belgio, Francia dove registrò due special per la televisione “Antenne 2”, Brasile e Australia dove realizzò Una giornata a Sydney con Bruno Venturini. A Perth (West Australia) fu ospite al Telethon di “Channel 8” di Rupert Murdoch con Michael Jackson e i Chicago.
Nel 1988 tornò a New York per esibirsi insieme ad artisti americani del calibro di Tony Bennett e Barry White e in Australia, accompagnato da Franco Zauli.
In Cina partecipò al festival mondiale delle arti di Shenzhen Zhuhai, vincendo il primo premio con L’oro di Napoli.
Nel 1990 cantò per la terza volta in Cina, dove si aggiudicò per la seconda volta il primo premio al festival mondiale delle arti, questa volta a Tianjin con La Napoli di Caruso.
In seguito, girò l’Europa e toccò i paesi scandinavi, Francia, Germania (con un importante concerto, dopo la caduta del Muro di Berlino), Belgio, Olanda e in particolare l’Austria, con un tour voluto fortemente dal direttore artistico dello Staatsoper di Vienna, Marcel Prawy, guru dell’opera lirica e del musical americano.
Nel 1994 cantò per il presidente americano Bill Clinton in occasione del G7 a Napoli. Clinton lo volle in seguito ospite alla Casa Bianca. Nel Dicembre dello stesso anno tenne un concerto di beneficenza in Austria, in occasione dell’inaugurazione del Casinò di Innsbruck: madrina della serata l’attrice Ornella Muti. Cantò White Christmas con John Denver.
Nel 1995 ancora Australia e, poi, nel mese di Dicembre dello stesso anno il Presidente della Repubblica Italiana, Oscar Luigi Scalfaro, gli conferì la nomina di Grande Ufficiale della Repubblica italiana per meriti artistici internazionali (era già stato nominato Cavaliere nel 1975, Ufficiale nel 1978 e Commendatore della Repubblica italiana nel 1981).
Nel 1996 ritornò in Austria al teatro Brucknerhaus di Linz e per l’occasione oltre al repertorio classico napoletano si cimentò anche in alcune grandi pagine liriche, come Vesti la giubba da Pagliacci di Leoncavallo, e E lucevan le stelle da Tosca di Puccini con la direzione orchestrale di Willie Anthony Waters. Di lui Franz Endler, autorevole critico musicale del “Kurier” di Vienna ebbe a dire: “Canta le immortali melodie di Napoli nella maniera più autentica ed originale, cosa che cercano di fare i suoi colleghi Carreras e Pavarotti, ma non ci riescono”.
La produzione cinematografica giapponese NHK lo scritturò per la fiction tv Un bel dì vedremo, a fianco del soprano Raina Kabaivanska, Giuliano Gemma, Massimo Girotti con la regia di Tonino Valerii.
Nel 1997 nacque Omaggio a Caruso. Un grandissimo tributo al compianto mito partenopeo, dove Venturini, per tutto l'anno, ha ripercorso la vita del grande tenore con un tour italiano che ha riscosso enormi consensi di critica e di pubblico.
Il 1998 segnò il suo ritorno in America (dove il Governatore dello stato dell’Illinois, Jim Edgar, gli fece dono della cittadinanza onoraria di Chicago) e in Canada, al "Paramount Canada’s Wonderland" di Toronto, con più di cinquantamila spettatori presenti durante i suoi concerti (un successo clamoroso che la Siae decise di premiare con una cerimonia ufficiale al Lingotto di Torino in occasione del 1° Salone della Musica). Poi, Lucio Dalla in occasione di un suo grande concerto a Salerno espresse il desiderio di duettare insieme il brano Caruso.
Nel 2000, in Australia, Venturini è in prima pagina sul quotidiano “La Fiamma” di Sidney, dopo il grande seguito di pubblico riscosso dai suoi concerti.
Il 2001 è l'anno di Homenaje a Caruso in Spagna in onore di Re Juan Carlos, del concerto per Papa Giovanni Paolo II nella basilica di San Pietro (prima di lui solo il tenore Beniamino Gigli) in onore di suo zio materno, il Beato Alfonso Maria Fusco. Al teatro di corte della Reggia di Caserta, si esibì con l’Omaggio a Caruso in memoria dei caduti delle torri gemelle di New York, in diretta con Rai International.
Negli anni che andarono dal 2002 al 2006 ci furono altre numerose tournée, tra le quali il tour europeo del 2002 e quello di Russia, Spagna e Svezia del 2004. Nel 2009, Venturini è nella lista ufficiale dei 500 artisti mondiali (i massimi esponenti delle varie espressioni artistiche) invitati in Vaticano, in occasione dell'incontro nella Cappella Sistina con Papa Benedetto XVI, il 21 Novembre.
Il 2011 gli regalò due grosse soddisfazioni a livello culturale: una laurea “honoris causa” in “Scienze delle comunicazioni” dell’università Jean Monnet di Bruxelles (Belgio) ed una in “Storia della musica” conferitagli dall’università “Ruggero II” di Miami in Florida (Usa). Nel 2012 la sua interpretazione di Funiculì funiculà è stata scelta (tra migliaia di versioni esistenti) e inserita nella colonna sonora del film di Luca Miniero Benvenuti al nord, sequel di Benvenuti al sud (2010), già campione d’incassi al botteghino.